Se la tendenza all’isolamento, l’emarginazione vissuta, il limite fisico e spesso psicologico sono le maggiori cause di disagio, lo sono ancor di più quando nel subire un infortunio è un lavoratore straniero. La sua condizione di svantaggio è data dall’essere il più delle volte “solo”, sia nell’affrontare il suo attuale stato di salute somatico e psicologico, sia nella sua posizione sociale e patrimoniale, nonché “solo” nel rapporto col sistema assistenziale.
È partendo da queste premesse che nasce Il progetto “Il viaggio di Makan dal Mali alla Valtellina”, finanziato da INAIL, che si inserisce in un quadro di azioni e interventi in cui anche altri attori si rendono attivi per sviluppare integrazione e socializzazione, mirando a prevenire e a contrastare le condizioni di isolamento sociale.
Il progetto ha reso possibile l’avvio di una primissima e sperimentale collaborazione tra Cooperativa Lotta e l’Ente INAIL: una collaborazione nata per far fronte a un evento traumatico subito da parte di Makan, un beneficiario SAI di Sondrio che, a causa di un incidente sul lavoro, si è ritrovato con una disabilità acquisita e un’invalidità permanente.
Sostegno dell’inclusione sociale e relazionale e supporto alle autonomie personali con lo scopo di prevenire e contrastare condizioni di isolamento sociale in un’ottica di relazione inclusiva e partecipata sul territorio: questo l’obiettivo del progetto, che ha dato il via a proposte diversificate in cui oltre al sostegno psicologico e assistenziale sono state offerte attività di aiuto nel percorso di integrazione e risocializzazione di Makan in Italia. Non solo supporto per accesso alle prestazioni, procedure burocratiche, alfabetizzazione e apprendimento dell’italiano; ma anche attività sportive paralimpiche, corsi di tiro con l’arco, giornata di pesca al lago, serata in pizzeria, accompagnamento moschea…
Grazie a INAIL, Associazione dappertutto OdV, Sad, CPIA e Anolf.